Molti non sanno che oltre ai designer italiani
conosciuti per aver creato auto famose, belle e di grande diffusione
ce nè uno, Flaminio Bertoni, che con meno gloria, ma ugual valore
ha creato, da artista quale era, auto che sono ora nella storia. Basti
dire che oltre alla DS disegnò la 2 CV, lAMI 6 e prima fra tutte
la Traction Avant.
Italiano, da non confondersi con Bertone, nato nella provincia di Varese,
emigrò in Francia allinizio degli anni trenta. Spirito dartista,
egli infatti aveva una grande passione per la pittura e la scultura.
Arrivato a Parigi lavorò per la Sical, un'azienda che produceva
lamierati per la Citroën, e si fece subito notare da un ingegniere della
stessa per alcuni suoi lavori. Assunto dalla marca del Double Chevron
si può certamente dire che arrivò al momento giusto nel posto giusto.
André Citroën infatti aveva in mente la realizzazione di unauto
nuova con carrozzeria portante in acciaio e trazione anteriore, molto
era già stato sviluppato, ma nessun disegno della carrozzeria lo entusiasmava.
Egli voleva qualcosa di nuovo. |
Flaminio Bertoni
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Fu Bertoni che lavorando
tutta una notte creò con le sue mani un medellino in plastilina di quella
che sarebbe divenuta la Traction Avant. Piacque subito a Citroën che
previo benestare della moglie diede subito la sua approvazione. Nel
marzo del 1934 lauto venne presentata ufficialmente.
Nel 1935 André Citroën morì, poi venne la guerra e dopo essa, con la
gestione Michelin, si ripartì con il progetto iniziato nel '39 di un
veicolo adatto a tutti gli usi (nome in codice TPV) la 2 CV. Nascosto
ai tedeschi durante la guerra (alcuni esemplari sono stati ritrovati
solo di recente sotto un granaio vicino a Parigi) il progetto finì nel
1948.
La ricostruzione con le sue strade dissestate, e la scarsa disponibilità
economica richiedeva un mezzo spartano, ma confortevole, adatto anche
ai contadini che dovevano poterci caricare le uova per i mercati senza
romperle alla prima buca.
Venne così la 2 CV con le sue sospensioni alte e morbide. |
Seppur non coinvolto
direttamente nel progetto, Bertoni ci mise del suo, creando un modellino
in gesso e legno, la futura 2 CV appunto. Piacque e fu un successo.
Per la cronaca il nome derivava dai cavalli fiscali che essa aveva in
Francia, così come per la DS 19, 20, ecc. Flaminio Bertoni continuava
contemporaneamente ad esporre le sue opere darte con un discreto
successo tanto che definiva le sue auto delle sculture rovinate dalle
ruote ed un motore.
Ci furono poi a più riprese anche dei dissapori con la dirigenza Citroën
a causa dellanonimato posto dalla casa riguardo i nomi dei progettisti
delle proprie auto; si dice anche a causa di una cittadinanza francese
mai presa da Bertoni. Anonimato che ancora oggi rende il designer italiano
sconosciuto ai più.
Nonostante ciò fu proprio nel 1955 che arrivò la definitiva proclamazione
del talento di Bertoni, egli era troppo grande per essere sacrificato
allo spirito di gruppo dei seppur validi progettisti Citroën;
arriva la DS. |
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Unauto
troppo innovativa per il suo tempo, faceva sembrare
tutte le altre vecchie di centanni, unastronave. E
curioso pensare a come ancora oggi in alcuni film di fantascienza le
linee inconfondibili della DS appaiano senza sfigurare. Ricordo di averla
vista in "Ritorno al futuro" e "Il quinto Elemento".
Presentata al salone di Parigi venne prenotata da 12.000 persone il
primo giorno per un totale di 80.000 ordini ricevuti alla fine dell'esposizione.
Un successo senza precedenti che portò i tempi di consegna ad oltre
un anno e mezzo!Venne
poi esposta anche alla Triennale di Milano del 1957 come opera darte
industriale ottenendo un ambito riconoscimento.Oggi, abituati alle auto
moderne, non ci si può rendere conto di quanto innovativo fosse quel
muso affusolato, quella linea aereodinamica, quel cruscotto modernissimo
anche nelluso, per la prima volta, di materiali plastici. |
Doveva
essere nei piani la "vettura a grande diffusione", VGD in
francese appunto, ma anche se ricoprì in parte quel ruolo non ripianò
di certo i conti della casa madre che ebbe il grande merito, oggi impensabile,
di preferire i problemi tecnici a quelli economici. Per le strade di
Francia la Tracton faceva ancora la sua bella figura quando arrivò la
DS. Il confronto visivo spiega più di mille parole quello che
fu lo spirito innovativo di Bertoni.
Altro colpo di genio nel 61 il lunotto invertito dellAMI
6 e dopo lintuizione di abbassare i parafanghi anteriori della
DS per inserire i doppi fari. Nel 1964 Bertoni morì per un ictus cerebrale.
Spetta a tutti noi, appassionati della DS e della Citroën ricordare
Bertoni, emigrante italiano in terra di Francia.
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Alcuni disegni di Bertoni
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La Traction Avant
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La DS del 1955
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